‘Centro’ di spesa

Lo studio, promosso e realizzato da Unioncamere del Veneto e dal Consiglio regionale del Veneto nell’ambito dell’Osservatorio regionale sul federalismo e la finanza pubblica, propone una riflessione specifica sul tema della finanza pubblica, con particolare riferimento al profilo della spesa pubblica e delle politiche nazionali di razionalizzazione che hanno tentato di risolvere quelle situazioni di spreco e inefficienza che si riflettono e penalizzano enormemente la produttività e competitività dell’intero sistema economico italiano. Quale sia il costo di una “macchina pubblica” inefficiente è evidente ma il rilancio della competitività del nostro Paese esige che si trovino soluzioni strutturali in netta discontinuità rispetto a quanto si è fatto sino ad oggi. L’analisi del prelievo fiscale, della spesa pubblica e delle politiche nazionali volte alla risoluzione dei problemi che affliggono la finanza pubblica del nostro Paese ha assunto un ruolo centrale all’interno di questo percorso, e il lavoro contenuto nel rapporto intende proprio offrire una riflessione generale sui dati emersi sino ad oggi, nella consapevolezza che il costo e l’efficienza della “macchina pubblica” hanno impatto considerevole sul sistema economico e sulla competitività del Paese.

Il federalismo in tempo di crisi

Lo studio, promosso e realizzato da Unioncamere del Veneto e dal Consiglio regionale del Veneto nell’ambito dell’Osservatorio regionale sul federalismo e la finanza pubblica, ripercorre le fasi principali di questa nuova fase di ri-accentramento, e in particolare considera l’andamento dei conti pubblici, dimostrando come a partire dall’estate 2011, le Autonomie siano state oggetto di una incredibile successione di manovre di finanza pubblica e di altri provvedimenti, che, di fatto, ha imposto loro di sostenere il peso maggiore dei tagli decretati dal Governo. Lo studio, inoltre, offre numeri e spunti di riflessione su altri aspetti del sistema pubblico italiano, analizzando i diversi livelli di governo e mettendo a confronto la struttura della Pubblica amministrazione con quella dei modelli federali europei. L’obiettivo è quello di chiarire se gli sprechi di denaro pubblico si annidino realmente a livello locale e di verificare se una gestione maggiormente responsabile, grazie all’autonomia tributaria e al federalismo fiscale, non sia – invece – l’unica strada percorribile per salvare l’Italia e il suo sistema produttivo. Ci si propone, in sintesi, di analizzare se ci siano ancora i margini per recuperare gli errori fatti sino ad ora, nella convinzione che il rilancio del processo federalista possa contribuire a risolvere i nodi strutturali e portare l’Italia fuori dalla crisi.

Federalismo, sussidiarietà ed evasione fiscale

La ricerca, promossa e realizzata da Unioncamere del Veneto e dal Consiglio regionale del Veneto nell’ambito dell’Osservatorio regionale sul federalismo e la finanza pubblica, con il contributo dell’Assessorato regionale alle Politiche per i Consumatori, fornisce riflessioni sui vantaggi per le Regioni di appartenere all’Unione europea. Le leggi europee di attuazione del Mercato Unico, della libera concorrenza e della non discriminazione e la governance europea basata sul rafforzamento della sussidiarietà, del ruolo delle Regioni e sul federalismo stanno sempre più evidenziando il ruolo attivo e propositivo che devono assumere le Regioni europee interessate ad attuare concretamente il processo di decentramento e di trasformazione in senso federale degli ordinamenti.

Il decentramento finanziario in alcuni Paesi europei

La Fondazione Rosselli ha pubblicato il Primo Rapporto sulla Finanza Pubblica, edito da Maggioli Editore, dal titolo “Finanza pubblica e federalismo. Strumenti finanziari innovativi: autonomia e sostenibilità”. Il volume, curato dal prof. Marco Nicolai, raccoglie contributi provenienti dal mondo accademico e delle istituzioni, tra cui Unioncamere del Veneto, che ha curato, in collaborazione con Centro Studi Sintesi, un saggio dedicato al decentramento finanziario in alcuni Paesi europei. Il saggio, dal titolo “Il decentramento finanziario in alcuni Paesi europei” contiene un’analisi della ripartizione delle entrate e delle spese pubbliche per livello di governo in quattro Paesi “federali” (Austria, Belgio, Germania e Spagna) e in quattro Paesi “non federali” (Francia, Italia, Paesi Bassi e Regno Unito). L’Italia si configura attualmente come un Paese decentrato, quanto meno sotto il profilo della spesa: infatti, Regioni ed enti locali hanno competenza su un terzo della spesa pubblica primaria. La tendenza al decentramento è un fenomeno riscontrabile non solo in Italia ma anche in altri Paesi europei, in particolare in Francia ed in misura più significativa in Spagna. Per quanto riguarda le entrate, invece, le Amministrazioni locali sono in buona parte dipendenti da risorse provenienti dallo Stato: a tale proposito, l’obiettivo della riforma federale va nella direzione di garantire maggiore autonomia fiscale a Regioni ed enti locali, in modo tale da finanziarie con risorse proprie le spese relative alle funzioni assegnate.

Il riparto del gettito. Problemi e prospettive

Unioncamere del Veneto ha partecipato alla redazione del volume “Federalismo fiscale in Europa. Esperienze straniere e spunti per il caso italiano” edito da Edizioni Scientifiche Italiane nella collana “”Diritto costituzionale italiano ed europeo”. Il volume, curato da Francesco Palermo e Matteo Nicolini, esamina le relazioni finanziarie tra i livelli di governo, esaminando le esperienze dei principali ordinamenti europei a struttura federale e regionale, al fine di trarne spunti di riflessione e soluzioni, nonché evidenziare analogie e differenze, in sede di prima ricognizione del modello di finanziamento tracciato dall’art. 119 Cost. e attuato dalla l. n. 42/2009 e dai decreti legislativi ivi previsti. Il saggio, dal titolo “Il riparto del gettito. problemi e prospettive”, è stato curato da un gruppo di lavoro interno al Centro Studi Unioncamere del Veneto, coordinato da Gian Angelo Bellati, ed è dedicato al riparto del gettito e contiene un’analisi dei criteri di ripartizione delle aree di prelievo per la determinazione delle entrate (da trasferimento, proprie, i criteri di ripartizione del gettito), anche in considerazione delle asimmetrie istituzionali tra i diversi enti intermedi.

Responsabilità e federalismo

La ricerca, promossa e realizzata da Unioncamere del Veneto e dal Consiglio regionale del Veneto nell’ambito dell’Osservatorio regionale sul federalismo e la finanza pubblica, con il contributo dell’Assessorato regionale alle Politiche economiche e istituzionali, intende fornire alcuni numeri e spunti di riflessione sull’applicazione della legge delega n. 42/2009 sul federalismo fiscale, mettendo a disposizione del conoscenze e l’esperienza di alcuni soggetti pubblici e privati locali. All’indomani dell’approvazione delle legge, lo studio illustra le novità e gli ambizioni obiettivi del provvedimento, che, se definiti nei modi e nei tempi previsti, potrebbero profondamente mutare la struttura della finanza pubblica italiana e quindi del nostro sistema pubblico e privato. Proprio la legge 42, che riprende alcune delle proposte già avanzate nelle precedenti ricerche per accelerare l’attuazione del federalismo in Italia, segna l’inizio di una nuova stagione, alla quale saranno chiamati a misurarsi sia i nuovi eletti nella recente tornata amministrativa, che dovranno dimostrare maggiore responsabilità nella gestione della cosa pubblica, sia il legislatore che responsabilmente dovrà elaborare ed emanare provvedimenti differenziati sulla base del diverso grado di efficienza dimostrato dalle Amministrazioni pubbliche.

Federalismo e competitività

La ricerca, promossa e realizzata da Unioncamere del Veneto e dal Consiglio regionale del Veneto nell’ambito dell’Osservatorio regionale sul federalismo e la finanza pubblica, con il contributo dell’Assessorato regionale alle Politiche economiche e istituzionali, fornisce un quadro aggiornato della geografia del residuo fiscale in Italia e in Europa e illustra nel dettaglio i vantaggi che potrebbero derivare dall’attuazione del federalismo fiscale per lo sviluppo e la crescita economica del nostro Paese. Alla vigilia della tanto attesa “road map” delle riforme in materia di federalismo fiscale, lo studio dimostra come il prolungarsi della situazione di stallo derivante dalla mancanza di federalismo sta continuando a danneggiare la competitività delle Regioni più dinamiche e con maggior capacità fiscale. La “bozza Calderoli”, che riprende alcune delle proposte già avanzate nelle precedenti ricerche per accelerare l’attuazione del federalismo in Italia, prevede una fiscalità regionale e locale favorevole alle imprese e alle famiglie che potrebbe rilanciare la competitività del sistema Paese.

Spesa pubblica e federalismo

La ricerca, promossa e realizzata da Unioncamere del Veneto e dal Consiglio regionale del Veneto nell’ambito dell’Osservatorio sul Federalismo e la Finanza Pubblica, con il contributo dell’Assessorato regionale alle Politiche economiche ed istituzionali, approfondisce la delicata tematica della spesa pubblica e delle sue conseguenze sulla competitività delle imprese. In particolare, lo studio dimostra che solo imitando la struttura organizzativa della Germania, principale partner economico, l’Italia potrebbe avere un risparmio nella spesa pubblica di ben due punti percentuali sul Pil, pari a più di 26 miliardi di euro l’anno.

I costi del ‘non federalismo’

La ricerca si propone di fare il punto sul processo istituzionale ancora incompiuto che dovrebbe condurre alla realizzazione di un vero sistema federale. Partendo dall’analisi dei flussi finanziari centro-periferia, lo studio stima gli effetti della “non attuazione” del federalismo per il Veneto e le Regioni italiane e confronta alcune esperienze di decentramento in altri Paesi dell’Unione Europea. La piena attuazione del federalismo in Italia, già formalmente presente con la riforma costituzionale del 2001, contribuirebbe, secondo la ricerca, a risolvere due questioni di carattere nazionale: lo stato dei conti pubblici e lo sviluppo economico.